sabato 5 febbraio 2011

A Oriolo Romano il bob che ha fatto storia alle Olimpiadi


A Oriolo Romano il bob di Eugenio Monti, l'uomo che ha fatto storia alle Olimpiadi
Bob di Eugenio Monti, chiamato "Il rosso volante", 
"ingabbiato" nella palestra comunale di Oriolo Romano 
Si ferma a Oriolo Romano il bob rosso guidato dal grande bobbista Eugenio Monti, chiamato il Rosso Volante a causa dei suoi capelli rossi.

Monti esordì come sciatore ottenendo notevoli risultati: Gianni Brera lo soprannominò Il Rosso Volante per il colore dei suoi capelli e per il coraggio che dimostrava nelle discese.
La sua carriera da sciatore fu improvvisamente interrotta a causa di un grave incidente (si lacerò i legamenti di entrambe le ginocchia durante un allenamento al Sestriere)
Monti non si diede per vinto e decise di diventare pilota di bob. La sua perseveranza fu largamente ripagata. Nel 1954, alla guida di un nuovo tipo di bob ideato e realizzato a Cortina d'Ampezzo, vinse il suo primo titolo italiano. E, in meno di quindici anni di gare vinse ben 12 medaglie mondiali (11 d'oro) e sei nelle competizioni olimpioniche.

Eugenio Monti detto IL ROSSO VOLANTE l'uomo che ha fatto storia alle Olimpiadi
Ma forse, la medaglia più importante la vinse nell'Olimpiade di Innsbruck del 1964, quando con un gesto di incredibile sportività aiutò l'equipaggio inglese, a cui si era rotto un bullone, prestando il suo. Poiché furono proprio gli inglesi a vincere la gara (Monti arrivò terzo) la stampa italiana lo criticò aspramente per quel gesto. 
Ma Monti, legato evidentemente ad una concezione dello sport più pura, rispose: "Nash non ha vinto perché gli ho dato il bullone. Ha vinto perché è andato più veloce".
Grazie a quel gesto fu comunque il prima atleta della storia a ricevere la medaglia Pierre De Coubertin, riconoscimento istituito nel 1963 per premiare gli atleti che durante i Giochi Olimpici dimostrano un particolare spirito di sportività.

Dopo aver vinto la medaglia d'oro, ormai quarantenne, all'Olimpiade di Grenoble del 1968, Eugenio Monti fu nominato commendatore della Repubblica e si ritirò dall'agonismo.
Malato del morbo di Parkinson, si suicidò nel 2003. 

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