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Nome comune: Asparago selvatico, asparago spinoso, asparago pungente, asparago di montagna
Famiglia: Liliaceae
Proprietà farmaceutiche: ha proprietà diuretiche, disintossicanti e antinfiammatorie
Pianta erbacea perenne, il suo nome comune deriva dal fatto che si sviluppa in cespugli pungenti. Questo piccolo arbusto è facilmente rintracciabile nei luoghi incolti di tutta la macchia mediterranea. Si trova facilmente fino a 1300 metri di altezza. Presenta giovani fusti striscianti chiamati turioni (la parte commestibile), che con il tempo si allungano (possono raggiunge l'altezza di 1-2 metri), e diventano legnosi.
Gli ultimi turioni, verso maggio, vanno lasciati crescere in modo che la pianta si rinnovi. L’apparato radicale è rizomatoso.
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Le piante di asparagi elaborano la fotosintesi clorofilliana attraverso rami riadattati per l'esigenza detti cladodio [ B&B www.lamuccasultiglio.it ] |
Fiori: La pianta presenta grappoli di piccoli fiori giallastri di cattivo odore, che si schiudono tra agosto e settembre. I fiori degli asparagi sono dioici (i fiori maschili e femminili non sono presenti sulla stessa pianta).
Frutti: Dai fiori femminili nasce una piccola bacca verde non commestibile, che si trasforma in seme. A maturità la bacca diventa nera e grossa.
In cucina si utilizzano i giovani getti detti turioni che spuntano alla fine dell'inverno fino a primavera inoltrata. Fin da quando ero piccola ho ricordo di gente che va a caccia di asparagi nei giorni di Pasqua.
Gli asparagi sono leggermente amari, si possono realizzare molte ricette prelibate in cucina: risotti, frittate, minestre, creme, conditi con olio e aceto, alla piastra (per questa ricetta che abbiamo mangiato a Barcellona, è meglio usare gli asparagi grandi).
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Una curiosità: gli asparagi coltivati diventano bianchi perché vengono coperti in modo tale che la luce non faccia emergere il colore verde che la fotosintesi clorofilliana gli fa assumere.
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