Di solito siamo portati a considerare quel che nasce spontaneamente nei nostri giardini, quello cioè che non abbiamo messo noi, come erbaccia da togliere, da estirpare, perché è estraneo al giardino, non fa parte del nostro progetto di bellezza ...
Devo dire la verità: anch'io ho sempre visto la cosa in questo modo. In fondo, se sono io l'artefice del giardino, se il giardino è una mia creatura artificiale, cosa diavolo ci stanno a fare quelle malerbe che rovinano la mia idea estetica?
Con una certa reticenza, mi sono lasciato convincere da mia moglie a visitare dei giardini vicino Rioveggio (in provincia di Bologna), i Giardini del Casoncello. Sono giardini la cui principale caratteristica è quella di sviluppare un bellissimo equilibrio tra spontaneità e artificio, tra opera della natura e intervento dell'uomo, nel rispetto profondo della biodiversità.
Inutile dire che, come spesso mi succede, certe scelte forzate, certi incontri nati con un po' d'indisponenza, si trasformino in occasione di crescita. Certo, al di là dell'innegabile bellezza dei giardini in questione (assolutamente da vedere), ciò che ha reso veramente ispiratrice questa visita è stato l'incontro con la signora dei giardini. In cui, guarda caso, ho riscontrato tutte le caratteristiche di mia moglie (quelle che di lei mi hanno fatto innamorare): spirito folle, passione, diversità, caparbietà, poesia ...
Che dire? Ho l'impressione che la Mucca sul Tiglio raccoglierà molto da questo incredibile incontro ...
L'ormai quasi ex "scettico" Romano
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